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Han Byung-Chul

Topologia della violenza

Editore: Nottetempo

Prezzo: 18,00 €

Collana: Saggi. Figure

Anno di pubblicazione: 2020

Tipologia: Libro in brossura

Scaffale: ANTROPOLOGIA e SOCIOLOGIA

Settore: Scienze sociali e umane

Pagine: 216

EAN: 9788874527977

18,00 €
(prezzo di vendita al pubblico)
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Descrizione

Il punto di partenza dell'analisi che Byung-Chul Han sviluppa in questo saggio è la natura proteiforme della violenza: cambia aspetto, si adatta alla logica e alle modalità del contesto sociopolitico in cui si sviluppa e, soprattutto, agisce anche laddove sembra essere sparita. L'esame parte dalla violenza nelle sue manifestazioni macrofisiche: quella del sangue e del sacrificio, della vendetta divina, del sovrano sul sottoposto, quella senza sangue delle camere a gas, quella del terrorismo, quella del linguaggio offensivo. In questo senso essa è espressione di un ""eccesso di negatività"": è infatti possibile esclusivamente dove c'è antitesi, conflitto, tensione bipolare tra un Ego e un Alter, un Interno e un Esterno. Nell'epoca odierna, con la progressiva ""positivizzazione della società"" - ovvero lo smantellamento della negatività e della contrapposizione e l'appiattimento delle differenze - anche la violenza sembra svanire, almeno nelle sue forme visibili, tangibili, corporee. Ma quello a cui assistiamo, sostiene il filosofo, è in realtà un suo trasferimento sul piano psichico, all'interno del soggetto. È, quella odierna, una violenza microfisica, sottocutanea, un pericoloso ""eccesso di positività"" che si manifesta ""in termini di sovrapprestazione, sovrapproduzione e sovracomunicazione, iperattenzione e iperattività"", fondendosi e confondendosi con la sua controparte: la libertà. Nella società della prestazione il soggetto, formalmente libero, è vittima di se stesso e delle pulsioni che ha ormai introiettato. ""La storia della violenza,"" conclude Han, ""giunge a compimento in questa coincidenza tra carnefice e vittima, tra signore e servo, tra libertà e violenza"".