Stai cercando altri testi di Barbieri Giorgio; Giavazzi Francesco?
Cerchi altro nel settore Scienze sociali e umane?
Altri titoli dello scaffale ECONOMIA?
Vuoi vedere altri titoli della collana Le spade?

Barbieri Giorgio; Giavazzi Francesco

Signori del tempo perso. I burocrati che frenano l'Italia e come provare a sconfiggerli (I)

Editore: Longanesi

Prezzo: 15,00 €

Collana: Le spade

N.: 44

Anno di pubblicazione: 2017

Tipologia: Libro in brossura

Scaffale: ECONOMIA

Settore: Scienze sociali e umane

Pagine: 192

EAN: 9788830446151

15,00 €
(prezzo di vendita al pubblico)
Non disponibile









Pagamenti sicuri con carta, bonifico, PayPal
Spedizioni e ritiri in negozio

Per info ordinabilità e tempi di consegna, inserisci la tua mail



Descrizione

Che cosa hanno in comune gli ultimi samurai giapponesi e i burocrati della nostra pubblica amministrazione? Quali armi utilizzano i moderni samurai per bloccare le riforme? E perché la resistenza che oppongono è la vera ragione per cui è tanto difficile riformare, aprire i mercati alla concorrenza, evitare la corruzione? In questo libro l'economista Francesco Giavazzi e il giornalista Giorgio Barbieri individuano nella burocrazia, che da mercati bloccati ottiene potere e rendite, la corporazione che maggiormente si oppone al cambiamento del Paese. La lezione che abbiamo appreso dalle vicende di Mafia Capitale e degli scandali bancari è che la corruzione prospera in mercati chiusi e senza concorrenza, dove pochi riescono a estrarre ricche rendite. Per mantenere chiusi questi mercati servono norme e regolamenti, ed una burocrazia che li amministri. È un potere, sconosciuto ai più, che trascende la politica e si manifesta soprattutto nella capacità di rinviare o addirittura bloccare le decisioni. E talvolta è proprio dalla necessità di sbloccare un procedimento che nasce la corruzione. Partendo da esempi concreti (che riguardano l'Italia, ma anche paesi come il Perù e gli Stati Uniti) Giavazzi e Barbieri propongono una soluzione: aprire i mercati alla concorrenza, perché meno regole vuol dire meno burocrati e meno burocrati vuol dire meno corruzione.