Descrizione
Con vena da story-teller, strumenti da storica dell'arte e discipline comparate, passione per mappe geografiche e travelogue, Gloria Fossi racconta in modo avvincente trent'anni di viaggi intorno al mondo sulle tracce di artisti famosi o anonimi artefici, di tutti tempi e paesi, dalla preistoria a oggi. Descrive capolavori e opere meno note, da Washington alle isole Cook, da Parigi a Tahiti, da Stonehenge a Malta alle isole Tonga, dal Mar Rosso e il deserto del Sahara a Istanbul, da Barcellona a Malta, da Madrid ai Caraibi, da Firenze a San Diego, da Los Angeles a Naumburg, da Sarasota a Verona, da Venezia a Lisbona e altrove: quaranta racconti per altrettanti ""oggetti misteriosi"", con dettagli insospettabili, illustrati anche da sue fotografie. Una narrazione in qualche caso non priva d'ironia, che nasce da intrecci non improvvisati, ipotesi meditate per anni, frammenti riassemblati, deduzioni, incontri inaspettati, grandi amicizie, amori e scambi di opinione con amici e colleghi. Occhi magnetici, cardellini immortali, statuette preistoriche, cagnolini, rose e fiordalisi, pomeriggi di amanti, ombre cinesi, trecce bionde, bertucce, tandem, automobili d'epoca, gioielli parlanti, rinoceronti, colossali triliti, lapislazzuli e porfidi, detective stories e grande letteratura: enigmi per i quali l'autrice propone associazioni e rimandi a narrazioni antiche, fotografie d'antan, film d'epoca o recentissimi, letteratura di viaggio e fiction, film d'animazione, musica classica e rock. Associazioni solo in apparenza improbabili - Sting e la Sfinge, Federer e Tiepolo, Giotto e le eclissi, Modigliani e un avorio di mammut, Tarkovskj e Leonardo, Jacqueline Kennedy e Ginevra de' Benci, Munch e le nuvole di madreperla, Agatha Christie e gli avori di Nimrud. E molti altri, comprese molte riflessioni sui viaggi che questi capolavori hanno spesso dovuto percorrere, loro malgrado. Con piglio da detective ma solidi strumenti di ricerca, frutto di studi rigorosi, gli ""oggetti misteriosi"" sono descritti con un linguaggio più vicino alla diaristica di viaggio che al criptico eloquio accademico. Un modo diverso, accessibile, per parlare di arte, renderla vicina e comprensibile, spingendo al viaggio, sempre. Anche se si tratti di andare nel museo più vicino a casa. Enigmi risolti? Forse, non tutti. Ma il bello - sembra dirci Gloria Fossi - può essere anche il doversi arrestare alle soglie del mistero.