George Orwell
Non m'importa se Dio muore. Le poesie seguite da «La poesia nonsense»
De Piante Editore
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9791280362483
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I solidi
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POESIA
Poesia e testro
George Orwell
Non m'importa se Dio muore. Le poesie seguite da «La poesia nonsense»
Editore: De Piante Editore
Prezzo: 22,00 €
Collana: I solidi
Anno di pubblicazione: 2023
Tipologia: Libro in brossura
Scaffale: POESIA
Settore: Poesia e testro
Pagine: 170
EAN: 9791280362483
Descrizione
Sulle questioni poetiche George Orwell aveva le idee chiare. Prediligeva Thomas Hardy e Rupert Brooke; al T.S. Eliot dei ""Quattro quartetti"", un vate troppo pomposo, anteponeva quello delle rime giovanili; detestava, con gioviale cinismo, Wystan H. Auden (""è un Kipling senza fegato"") e Stephen Spender. D'altronde, in uno scritto del 1946, ""Why I Write"", Orwell confessava di avere esordito come poeta: ""Scrissi la prima poesia all'età di quattro o cinque anni, dettandola a mia madre"" era un plagio di William Blake. Da ragazzo, lo affascinarono le ballate di Robin Hood e il ""Paradiso perduto"" di Milton. Tutti i grandi scrittori del Novecento, in effetti, pensiamo a James Joyce, a William Faulkner, a Ernest Hemingway, sono poeti messi all'angolo, lirici mancati per un attimo. Orwell praticò la poesia con talento anomalo, sporadicamente, per tutta la vita: il suo modello è un Jonathan Swift vissuto nell'era atomica. Spesso i versi hanno un'arguzia dolente, da aspide (""Sono il verme che mai divenne / Farfalla, l'eunuco senza harem / [...] Non ero nato per un'età come questa""). Nell'oggi profetizzato da Orwell, dove la scrittura esiste per annacquare gli spiriti, per celebrare, magari con provocazioni ad hoc, lo status quo, la poesia è la sola arma per abbattere il Grande Fratello.